Lek albanese

Lek albanese
L
Il Lek (plurale lekë) è l'unità monetaria dell'Albania.

Il suo codice ISO 4217 è ALL. Storicamente era suddiviso in 100 qindarka, ma questa suddivisione di fatto non esiste più. È stato introdotto nel 1926, durante il regno di Ahmet Zogu. Il suo nome deriva dalla abbreviazione popolare di Alessandro il Grande, Leka i Madh.

Le monete in circolazione hanno sulla parte frontale il valore tra rami di ulivo. Nel retro ci sono invece vari disegni con l'iscrizione Republika e Shqipërisë (Repubblica di Albania) e l'anno di coniazione.

Paese (geografia)
  • Albania
    L'Albanìa (in albanese: Shqipëria; storicamente Arbëria ), ufficialmente Repubblica d'Albania (in albanese: Republika e Shqipërisë, AFI : ), è uno Stato situato nella penisola balcanica. Confina a nord-ovest con il Montenegro, a nord-est con il Kosovo, a est con la Macedonia del Nord e a sud con la Grecia. Le sue coste si affacciano sul Mar Adriatico (sul Canale d'Otranto) e sullo Ionio. Il paese, con i suoi confini, ha una superficie di e una popolazione di 3,024 milioni di abitanti.

    Culla della civiltà illirica, fu unita nel Regno d'Epiro con Pirro, subì la colonizzazione greco-antica sul litorale e in età classica fu parte dell'Impero romano, divenendo tra i centri culturali e religiosi dell'Impero bizantino nel 1190 (Principato di Arbanon). Invasa successivamente dai barbari (slavi, Avari, Bulgari), conobbe la penetrazione militare del Regno di Sicilia (con i sovrani delle dinastie degli Altavilla, degli Svevi e di Aragona) e quella commerciale della Repubblica di Venezia. Nel Medioevo la battaglia di Kosovo (1389) portò in Albania i turco-Ottomani che, dapprima contenuti dalla Lega dei popoli albanesi, o Lega di Lezhë, creata nel 1444 da Giorgio Castriota detto "Scanderbeg", ebbero la meglio alla morte di questi (1467). Il Principato d'Albania fu l'unico paese dei Balcani che nel XV secolo resistette - per ben più di due decenni - agli attacchi degli Ottomani. L'Albania fu divisa in piccoli principati autonomi sottoposti per quattro secoli e mezzo alla sovranità dell'Impero ottomano.