Giudea e Samaria (Judea and Samaria Area)
La Giudea e Samaria (in ebraico: יהודה ושומרון, Yehuda VeShomron, anche יו"ש Yosh o ש"י Shai;, al-Yahudiyyah was-Sāmarah) è il nome ufficiale israeliano del settimo distretto di Israele. Conquistata da Israele alla fine della guerra dei sei giorni, è considerata un territorio occupato dall'ONU e dalla Corte internazionale di giustizia.
A seguito dell'occupazione della Cisgiordania nella guerra dei sei giorni del 1967, Israele cominciò a riferirsi a tali territori con i nomi ebraici. Alcuni settori politici israeliani, i cosiddetti "falchi", ne rivendicarono l'integrazione effettiva nello Stato di Israele sulla base di considerazioni storiche, religiose e di sicurezza. Nel dicembre 1967 il governatorato militare israeliano che gestiva le zone occupate nella guerra da poco conclusa stabilì che il termine "Giudea e Samaria" dovesse essere usato in maniera equivalente a "Cisgiordania" (West Bank). Comunque tale terminologia entrò effettivamente in uso solo nel 1977, quando Menachem Begin, uno dei sostenitori dell'estensione della sovranità di Israele sulla regione, divenne primo ministro. La stessa corte suprema di Israele ha del resto considerato tale area (la Cisgiordania esclusa Gerusalemme est) "territorio occupato" in una sentenza del 2005 relativa alle recinzioni di alcuni insediamenti israeliani.
In tale utilizzo Giudea non coincide con la Giudea antica e si riferisce alla regione a sud di Gerusalemme, comprese Gush Etzion e Har Hebron. Similmente Samaria si riferisce alla zona a nord di Gerusalemme.
Cisgiordania nell'accezione più comune del termine comprende anche Gerusalemme est che, sebbene sia un territorio conteso, fa parte del distretto di Gerusalemme, sottoposto all'amministrazione e alla legge civili israeliane.
La sinistra israeliana preferisce il termine "HaGada HaMa'aravit" (הגדה המערבית "la sponda occidentale", "West Bank" in inglese) o "Hashetahim Hakvushim" (השטחים הכבושים, "territori occupati").
Da notare che parti non contigue dell'area e diverse cittadine al suo interno sono di fatto controllate e/o amministrate dallo Stato di Palestina.
A seguito dell'occupazione della Cisgiordania nella guerra dei sei giorni del 1967, Israele cominciò a riferirsi a tali territori con i nomi ebraici. Alcuni settori politici israeliani, i cosiddetti "falchi", ne rivendicarono l'integrazione effettiva nello Stato di Israele sulla base di considerazioni storiche, religiose e di sicurezza. Nel dicembre 1967 il governatorato militare israeliano che gestiva le zone occupate nella guerra da poco conclusa stabilì che il termine "Giudea e Samaria" dovesse essere usato in maniera equivalente a "Cisgiordania" (West Bank). Comunque tale terminologia entrò effettivamente in uso solo nel 1977, quando Menachem Begin, uno dei sostenitori dell'estensione della sovranità di Israele sulla regione, divenne primo ministro. La stessa corte suprema di Israele ha del resto considerato tale area (la Cisgiordania esclusa Gerusalemme est) "territorio occupato" in una sentenza del 2005 relativa alle recinzioni di alcuni insediamenti israeliani.
In tale utilizzo Giudea non coincide con la Giudea antica e si riferisce alla regione a sud di Gerusalemme, comprese Gush Etzion e Har Hebron. Similmente Samaria si riferisce alla zona a nord di Gerusalemme.
Cisgiordania nell'accezione più comune del termine comprende anche Gerusalemme est che, sebbene sia un territorio conteso, fa parte del distretto di Gerusalemme, sottoposto all'amministrazione e alla legge civili israeliane.
La sinistra israeliana preferisce il termine "HaGada HaMa'aravit" (הגדה המערבית "la sponda occidentale", "West Bank" in inglese) o "Hashetahim Hakvushim" (השטחים הכבושים, "territori occupati").
Da notare che parti non contigue dell'area e diverse cittadine al suo interno sono di fatto controllate e/o amministrate dallo Stato di Palestina.
Mappa - Giudea e Samaria (Judea and Samaria Area)
Mappa
Paese (geografia) - Israele
Bandiera di Israele |
Situato in Medio Oriente, occupa approssimativamente un'area che secondo i racconti biblici in epoca antica era compresa nel Regno di Giuda e Israele e nella regione della Cananea, soggetta nel tempo al dominio di numerosi popoli, tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani, bizantini, arabi e ottomani, nonché teatro di numerose battaglie etnico-religiose. In età contemporanea è stata parte del mandato britannico della Palestina, periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche, incoraggiate dalla nascita del movimento sionista che mirava alla costituzione di un moderno Stato ebraico. Dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di porre rimedio agli scontri locali tra ebrei e arabi palestinesi, il 29 novembre 1947 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella risoluzione n. 181 approvava il piano di partizione della Palestina che prevedeva la costituzione di due Stati indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo. Alla scadenza del mandato britannico il moderno Stato d'Israele fu quindi proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948.
Valuta / Linguaggio
ISO | Valuta | Simbolo | Cifra significativa |
---|---|---|---|
ILS | Nuovo shekel israeliano (Israeli new shekel) | ₪ | 2 |
ISO | Linguaggio |
---|---|
AR | Lingua araba (Arabic language) |
HE | Lingua ebraica (Hebrew language) |
EN | Lingua inglese (English language) |