Sudan del Sud (South Sudan)
Bandiera del Sudan del Sud |
I territori del moderno Sudan del Sud e della Repubblica del Sudan erano entrambi parte del regno d'Egitto, sotto la dinastia di Muhammad Ali, in seguito regolati come un condominio anglo-egiziano fino all'indipendenza sudanese del 1956. Dopo la prima guerra civile sudanese, nel 1972 fu costituita la regione autonoma del Sudan del Sud, abolita nel 1983. Si sviluppò quindi una seconda guerra civile sudanese, conclusasi con l'accordo di Naivasha del 2005. Nello stesso anno, con la formazione di un governo autonomo del Sudan del Sud fu ripristinata l'autonomia della regione.
Il Sudan del Sud è diventato uno Stato indipendente il 9 luglio 2011, a seguito di un referendum passato con il 98,83% dei voti. Si tratta di un paese membro delle Nazioni Unite, dell'Unione africana e dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo. Nel luglio del 2012 il Sudan del Sud ha firmato le convenzioni di Ginevra.
Nel dicembre del 2013 è scoppiato un conflitto etnico tra le forze governative del presidente Kiir, di etnia dinka, e quelle fedeli all'ex vicepresidente Machar, di etnia nuer. Il conflitto è finito poi nel febbraio del 2020.
Esiste scarsa documentazione della storia del Sudan del Sud, fino alla dominazione egiziana nel Nord a partire dal 1820, e le conseguenti retate di schiavi nel Sud. Informazioni anteriori a quel periodo sono rintracciabili principalmente in storie tramandate oralmente di generazione in generazione. Secondo queste informazioni i Nilotici - i Dinka, i Nuer e i Shilluk - entrarono per primi nel Sudan del Sud attorno al X secolo. I non-Nilotici, gli Asandè, che vi entrarono nel XVI secolo, vi stabilirono lo stato più grande. Nel XVIII secolo vi entrarono poi gli Avungara, i quali imposero la loro autorità agli Asandè. Gli Avungara rimasero i predominanti fino all'arrivo dei Britannici nel XIX secolo. Le barriere naturali protessero il popolo dall'avanzata islamica dal Nord e permise loro di conservare la loro eredità sociale e culturale e le loro istituzioni politiche e religiose.
Il primo a provare a colonizzare la regione fu il chedivè Isma'il Pascià d'Egitto nel 1870, costituendo la provincia di Equatoria nella porzione meridionale del paese. Il governatore egiziano fu Samuel Baker, nominato nel 1869, seguito da Charles George Gordon nel 1874 e da Emin Pascià nel 1878. La Rivolta mahdista negli anni ottanta dell'Ottocento destabilizzò la provincia ed Equatoria cessò di esistere come un avamposto egiziano nel 1889. Tuttavia l'Egitto non rinunciò alle sue pretese di sovranità sul Sudan. Insediamenti importanti in Equatoria erano Lado, Gondokoro, Dufile e Wadelai.
Fra il 1896 ed il 1898, gli Inglesi riconquistarono il Sudan, che allora comprendeva anche il Sudan del Sud. Tuttavia la regione attirava anche le mire francesi e dello Stato Libero del Congo. A sudovest, gli agenti dello Stato Libero del Congo occuparono l'enclave di Lado. Gli Inglesi scelsero di negoziare la restituzione di questa enclave ed ottennero la restituzione del territorio alla morte di Leopoldo II del Belgio. I Francesi provenendo da Ovest desideravano anch'essi controllare questi territori ed inviarono una spedizione. Questo portò alla crisi di Fascioda, in seguito alla quale i Francesi rinunciarono alle loro pretese sul territorio in questione. Nel gennaio 1899 gli Inglesi stabilirono il condominio anglo-egiziano sul Sudan, che includeva anche l'attuale Sudan del Sud.
Nel 1947, al momento dell'indipendenza del Sudan, i Britannici cercarono di staccare il Sudan del Sud dal Sudan e di unirlo all'Uganda. Tuttavia, questo tentativo fu annullato dalla Conferenza di Juba del 1947 che unificò il Nord ed il Sud del Sudan. Perciò per 64 anni il Sudan del Sud fece parte del Sudan. Nel giugno del 2008 veniva stimato che la regione meridionale avesse all'incirca 15 milioni di abitanti, ma problemi con il censimento mettono in dubbio la precisione di questa stima; la cifra potrebbe arrivare a 17 milioni.
La regione è stata teatro per molti anni della Prima e poi della seconda guerra civile sudanese, combattute fin dall'inizio dall'Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan (ELPS) al fine di ottenere l'indipendenza dal Sudan. Le conseguenze sono state la mancata costruzione di importanti infrastrutture durante tutto quel periodo, la fuga di molti profughi e la devastazione di parecchie aree. Sono morte più di 2,5 milioni di persone, 5 milioni sono emigrate all'estero, ed altre hanno dovuto subire spostamenti dai loro paesi o dalle loro zone d'origine. L'Accordo di Naivashaa, siglato nel 2004 tra l'ESLP ed il governo centrale, ha posto fine alla seconda guerra civile sudanese e ha rifondato lo Stato, regolamentando l'ordinamento democratico del Sudan del Sud e dello Stato centrale e i loro rapporti reciproci, e stabilendo il percorso che avrebbe portato al referendum per l'indipendenza della regione.
Nei giorni 9-15 gennaio 2011 i cittadini del Sudan del Sud hanno deciso con un referendum se separarsi dal resto del Sudan e dichiararne l'indipendenza o no. L'affluenza è stata elevatissima, essendosi recati alle urne oltre il 96% degli aventi diritto. Il successivo 30 gennaio i risultati hanno mostrato come la popolazione fosse nettamente a favore dell'indipendenza (98,81%). Per votare a favore dell'indipendenza molti sudanesi del Sud residenti al Nord sono tornati in patria recandosi alle urne.
Valuta / Linguaggio
ISO | Valuta | Simbolo | Cifra significativa |
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SSP | Sterlina sudsudanese (South Sudanese pound) | £ | 2 |
ISO | Linguaggio |
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EN | Lingua inglese (English language) |